L’ISEE è fondamentale per usufruire delle agevolazioni economiche. Quali sono gli elementi determinanti per il calcolo?
L’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, è lo strumento grazie al quale è possibile usufruire della maggior parte dei Bonus o prestazioni economiche. Si tratta del metodo per misurare la condizione economica di un determinato nucleo familiare e di tutte le persone che abitano presso lo stesso immobile.
Per calcolare l’ISEE sono necessarie una serie di informazioni relative ai beni posseduti dalla famiglia, come come le proprietà immobiliari, le rendite finanziarie, i redditi di vario genere. Uno dei dubbi più ricorrenti tra gli interessati riguarda proprio la modalità di determinazione dell’ISEE, partendo dalla composizione del nucleo considerato. Perché se un genitore convive con un figlio vanno sommati i suoi redditi e averi, mentre tale regola non vale per due soggetti non imparentanti ma conviventi?
In che modo influisce, dunque, la residenza sui vincoli e i rapporti di parentela ai fini ISEE? La questione è molto importante, soprattutto se ci sono membri della famiglia che percepiscono determinate prestazioni che potrebbero essere incompatibili con i Bonus o le agevolazioni per le quali si chiede la documentazione. Vediamo, dunque, quali sono le regole per la determinazione dei componenti del nucleo familiare ai fini del calcolo ISEE.
Calcolo ISEE: chi sono membri del nucleo familiare?
Ai fini della determinazione dell’ISEE, è fondamentale prendere in considerazione le caratteristiche dell’intero nucleo familiare, cioè dei membri che costituiscono la cd. famiglia anagrafica. Si tratta di coloro che coabitano, hanno identica residenza e sono presenti sullo stato di famiglia, legati da un vincolo di
matrimonio, parentela, affinità, tutela, adozione o affettività, nel momento in cui si presenta la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU).
Per questo motivo, vanno considerate tutte le persone che sono ricomprese nello stesso stato di famiglia presso il Comune di residenza. Per la legge, si tratta dei coniugi conviventi, dei coniugi non conviventi, dei conviventi che non hanno contratto matrimonio ma che hanno la stessa residenza e lo stesso stato di famiglia, i figli minorenni conviventi e i figli maggiorenni non conviventi con i genitori.
Contrariamente a quanto si possa pensare, chi fa parte di un determinato nucleo familiare ai fini ISEE continua a farne parte anche se dovessero intervenire cambiamenti anagrafici. A titolo esemplificativo, due soggetti uniti dal vincolo del matrimonio o uniti civilmente, continuano sempre a far parte del medesimo nucleo familiare, anche senza convivenza.
Per quanto riguarda, invece, i figli conviventi maggiorenni, a parte ipotesi rare, indipendentemente dall’età, se convivono con i genitori, si considerano tutti come parte dello stesso nucleo familiare.
