L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato la relazione tra talco e cancro. Il prodotto è stato inserito nella categoria 2A.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro che fa parte dell’OMS ha classificato il talco come probabilmente cancerogeno per l’essere umano. Sembrerebbero non esserci più dubbi, la sostanza può causare il cancro.
Il talco è un composto naturale, un silicato di magnesio presente nelle rocce eruttive e metamorfiche. Viene utilizzato nell’industria, specialmente nella cosmetica. Lo troviamo nella carta ceramica, nei materiali plastici, nei mangimi, in tanti prodotti di bellezza e cura personale (fondotinta, cipria, polveri per il corpo) utilizzati da grandi e piccini. La presunta correlazione tra talco e cancro è studiata da ormai diversi anni. Nello specifico il composto è stato associato da diverse ricerche a condizioni mediche quali la talcosi e il carcinoma ovarico.
Nella comunità scientifica ci sono stati svariati dibattiti sulla correlazione e sulla sicurezza della sostanza. Sembrerebbe che la causa di un possibile legame con l’aumento del rischio di insorgenza dei tumori sia la presenza di piccole concentrazioni di quarzo e amianto nella polvere che si ottiene dopo la lavorazione. Da qui la decisione dell’Iarc di classificare il talco all’interno del gruppo 2A in cui sono presenti sostanze probabilmente cancerogene per l’uomo.
Il talco non è l’unico prodotto utilizzato ad appartenere al gruppo 2A. Vi troviamo anche gli steroidi, i composti rilasciati dalla frittura ad alte temperature, le carni rosse, il glifosato, le bevande calde oltre i 65°, composti usati per la cura dei capelli, ddt e tante altre sostanze. Il Gruppo 2A è ad un passo dal Gruppo 1 che raccoglie i prodotti sicuramente cancerogeni per l’uomo come le carni lavorate, il fumo di sigaretta, i fumi delle saldature.
Da cosa dipende l’inserimento del talco tra le sostanze probabilmente cancerogene? Alcuni studi hanno stabilito una correlazione tra uso del talco per l’igiene intima e il cancro alle ovaie. Il rischio è superiore del 24% nelle donne che utilizzano il talco sulle parti intime (studio del 2013). L’inserimento nel Gruppo 2A, però, implica che il talco non causa sempre il cancro.
Altre variabili influiscono come la durata dell’esposizione, le caratteristiche della persona, la presenza di altre sostanze chimiche. L’OMS ha comunque tenuto a sottolineare la possibilità che il talco possa aumentare il rischio di cancro specialmente in chi è esposto al prodotto in ambito professionale durante la lavorazione del minerale e la sua estrazione.
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